Le montagne
Le montagne alpine del Mediterraneo calabrese.
Quattro vette oltre i 2200 m di altitudine segnano il confine tra Calabria e Basilicata. Immense balconate panoramiche sul Mediterraneo. Serra del Prete, Monte Pollino, Serra Dolcedorme e Serra delle Ciavole sono le ultime appendici calcaree dell’Appennino meridionale , geologicamente le più “giovani”.
Le cime, regno incontrastato dell’aquila reale, offrono uno sguardo completo sul territorio calabro lucano e sul Sud Italia: a nord-est il Golfo di Taranto, a sud-est il Golfo di Sibari, ad ovest il Mar Tirreno sino al Golfo di Policastro e alle Isole Eolie.
Lungo i Crinali rocciosi s’innalzano i Pini Loricati, vetuste conifere spettrali e affascinati. Affresco di una natura incontaminata e dai paesaggi unici.
Sybaris
Sybaris, la via fluviale della Magna Grecia:
Un tempo florida via di comunicazione con la città Sibari, opulento insediamento greco, la Valle del Coscile conserva oggi tracce evidenti della storia passata.
La ricerca archeologica ha riportato alla luce e valorizzato buona parte del sistema viario che collegava la valle con il bacino del Mercure e le alture che da Morano Calabro guardano verso il Pollino. Tra Lecci e Faggi si erge imponente ciò che resta dell’antico convento di Colloreto.
Tracce di insediamenti romani sono presenti anche nel territorio intorno al Coscile e nella vallata del centro abitato di Castrovillari. Itinerari unici fra storia, archeologia e natura.
l'acqua
La storia del Pollino scritta dall’acqua.
Il fiume Lao costituisce una delle principali vie d’acqua calabresi. Le sue acque, che sfociano nel Mar Tirreno, erano quelle di un grande bacino lacustre Pleistocenico il quale dissetava elefanti e ippopotami, che guidava le popolazioni primitive e Magno-Greche e rendeva fertili le coltivazioni di Cedro.
Oggi è l’unica area del Sud Italia dove è possibile praticare un’attività sportiva tipicamente alpina: il rafting. Una rete fluviale ardita che discende dagli impervi contrafforti calcarei incidendo i territori argillosi del Pollino: il torrente Iannello di Laino Borgo e la parte alta del Raganello a San Lorenzo Bellizzi (Gola di Barile) è meta di torrentisti più esperti. Il fiume Rosa, il Grondo e il Garga nell’area tra Saracena e San Donato di Ninea. L’argentino che si unisce al Lao, noto per la sua natura selvaggia.